Caratteristiche tecniche delle coupé Lancia Aurelia B20
Le sei serie della B20
Occorre precisare che, contrariamente a quanto accaduto con le Aurelia "berlina" di cui si contano due diverse serie, l'Aurelia B20 non risulta essere mai stata ufficialmente classificata per "serie" né tanto meno in qualche misura identificata con quella definizione: la suddivisione "in serie successive" è entrata nell'uso comune, quando ormai la vettura era fuori produzione, per ragioni di maggior immediatezza, dal momento che i dati ufficiali della Casa hanno sempre fatto riferimento esclusivamente alla numerazione progressiva degli autotelai raggiunta al momento delle modifiche apportate al modello, non consentendo dunque la necessaria immediata comprensione. Diamo di seguito l'elenco delle sei serie con i parametri distintivi più significativi:
- Prima Serie: (da B20-1001 a B20-1500) prodotta dall'aprile 1951 al febbraio 1952, 2 litri, 75 cv, coda senza "codine", paraurti con rostri;
- Seconda Serie: (da B20-1501 a B20-2231) prodotta dal marzo 1952 al febbraio 1953, 2 litri, 80 cv, "codine" posteriori, paraurti senza rostri;
- Terza Serie: (da B20-2232 a B20-2951) prodotta dal marzo 1953 al dicembre 1953, 2,5 litri, 118 cv, "coda" più arrotondata e senza codine, fanaleria anteriore senza "palpebre";
- Quarta Serie: (da B20-2952 a B20-3696 e da B20S-1001 a B20S-1255) prodotta dall'inizio 1954 al dicembre 1955, 2,5 litri, 118 cv, ponte posteriore De Dion, vetri polarizzati verdi, volante a due razze (nero);
- Quinta Serie: (da B20-3697 a B20-3816 e da B20S-1256 a B20S-1435) prodotta dal 1956 (inoltrato) al marzo 1957, 2,5 litri, 110 cv (depotenziata), nuovo cambio, lunotto ampliato, aggiunta di profili cromati, volante a tre razze (in alluminio e corona in legno), finiture più curate;
- Sesta Serie: (da B20-3817 a B20-4011 e da B20S-1436 a B20S-1860) prodotta dall'aprile 1957 al novembre 1958, 2,5 litri, 112 cv, innumerevoli ma piccole modifiche meccaniche, deflettori alle portiere.
Coupé prima serie B20
- Periodo di produzione: approssimativamente, dall'aprile 1951 al febbraio 1952
- Modelli:
- tipo B20, coupé 2 porte, 2-3 posti, con guida a destra
- Motore: tipo B20
- Numerazione progressiva:
- tipo B20: da 1001 a 1500
- Unità prodotte:
- tipo B20: 500
- Caratteristiche principali:
motore: anteriore a 6 cilindri a V di 1990,97 cm³, potenza 75 cv a 4500 giri, valvole in testa; carrozzeria: coupé 2 porte, 2-3 posti, scocca portante, sospensioni anteriore e posteriore a ruote indipendenti;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 266, lunghezza cm 428, larghezza cm 154, peso in ordine di marcia, rifornita, kg 1070 circa;velocità max: km/h 160
In occasione del Salone dell'automobile di Torino inaugurato il 2 aprile 1951, la Lancia espone per la prima volta al pubblico la B20, una splendida coupé ad alte prestazioni dalla attraente linea “pulita”. Anche se al momento del lancio la B20 viene omologata per tre persone (tutte da ospitare sul sedile anteriore unico), si può tranquillamente affermare che questa nuova Aurelia, di fatto inaugura una formula che riscuoterà un enorme successo nei successivi vent'anni, quella della “gran turismo a 2 posti più 2 di fortuna”. A tutt'oggi irrisolta la questione riguardante la paternità della carrozzeria: taluni la attribuiscono alla Ghia (tramite la matita di Boano), altri alla Pininfarina. Di fatto, delle 500 B20 prima serie, 402 sono state realizzate da Pininfarina e 98 da Viotti (cui Ghia demanda la costruzione per la inadeguatezza delle sue linee di produzione). Da segnalare il fatto che Pininfarina apporta lievi modifiche ad alcuni particolari di carrozzeria, che subito rendono la linea ancora più scorrevole.
Ma torniamo a questa prima B20 ed alle sue caratteristiche: ovviamente derivata dalla berlina B10, dalla quale eredita quasi tutte le caratteristiche (dalle sospensioni a quattro ruote indipendenti ai comandi, dal volante al cruscotto) questa coupé “monoscocca” a passo accorciato (cm 266 invece di 286) monta però un motore con cilindrata portata sin quasi alla soglia dei due litri (1990,97 cm³ per l'esattezza) erogante 75 cv grazie ad un rapporto di compressione di 8,4:1 (che richiede l'uso del supercarburante). Detto per inciso, va ricordato che questo motore da due litri, solo lievemente depotenziato, viene anche montato sulla scocca della berlina, che assume la denominazione B21 (per approfondimenti, si rimanda alla “voce” relativa).
Molto rastremata e di dimensioni contenute (lunga cm 428 e larga cm 154) è, assieme alla quasi contemporanea Alfa 1900 Sprint, una delle più maneggevoli e veloci sportive italiane del momento. Accreditata di una velocità massima di 160 km/orari (ottenuta grazie anche ad un rapporto al ponte più “lungo” rispetto a quello della berlina) la B20 si afferma subito anche nelle competizioni, come si può agevolmente evincere leggendo l'apposito capitolo.
Tra le variazioni in corso di produzione, a parte le già citate piccole modifiche ad alcuni particolari di carrozzeria apportate da Pininfarina, è da registrare la adozione di gomme Michelin “radiali” in luogo delle normali Pirelli (anche a fianco bianco) montate sui primi esemplari.
Malgrado un prezzo che non può che essere “consistente” (2.600.000 Lire al debutto), la B20 riscuote un immediato successo commerciale, tanto che, in meno di 1 anno, vengono venduti 500 esemplari.
Coupé seconda serie B20
- Periodo di produzione: approssimativamente, dal marzo 1952 al febbraio 1953
- Modelli:
- tipo B20, coupé 2 porte, 2-3 posti, con guida a destra
- Motore: tipo B20
- Numerazione progressiva:
- tipo B20: da 1501 a 2231
- Unità prodotte:
- tipo B20: 731
- Caratteristiche principali:
motore: anteriore a 6 cilindri a V di 1990,97 cm³, potenza 80 cv a 4700 giri, valvole in testa; carrozzeria: coupé 2 porte, 2-3 posti, scocca portante, sospensioni anteriore e posteriore a ruote indipendenti;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 266, lunghezza cm 429, larghezza cm 154, peso in ordine di marcia, rifornita, kg 1120 circa;velocità max: km/h 162
All'inizio del mese di marzo del 1952, in occasione del Salone dell'automobile di Ginevra, appare la seconda serie. Questa nuova B20, che fa tesoro delle esperienze fatte con le prime corse del 1951, ha una distribuzione modificata, un rapporto di compressione lievemente aumentato (da 8,4 a 8,8:1), coppia motrice massima immutata ma potenza superiore (80 cv invece di 75). Leggermente più pesante (50 kg in più) e più veloce (2 km/h in più), la seconda serie si distingue esteriormente essenzialmente per l'adozione di nuovi paraurti in acciaio senza rostri, per la parte posteriore della carrozzeria dove appaiono le cosiddette “codine” e per la aggiunta di un profilo cromato sotto le portiere. Nel complesso, la vettura risulta più bassa di 4 centimetri (136 invece di 140) e più lunga di 1 cm (429 invece di 428). All'interno, si nota un nuovo cruscotto con una strumentazione a due strumenti circolari, con contagiri (scompare l'orologio).
Nel 1952 il prezzo della B20 è di 2.880.000 Lire, in linea con quello che la Fiat pratica per la sua più veloce ma più spartana (e soprattutto più “scorbutica”) 8V (2.850.000 Lire) e sensibilmente inferiore a quello che l'Alfa Romeo richiede per la sua 1900 Sprint Touring (3.240.000 Lire)
Il successo di vendite arride anche a questa seconda serie, che viene prodotta in 731 esemplari tra la primavera del 1952 e la primavera dell'anno successivo, quando esce la “2 litri e mezzo”.
Questo il dettaglio delle differenze che contraddistinguono la seconda serie dalla precedente:/br>
a) modifiche alla distribuzione, con nuova disposizione delle valvole e nuovi castelletti dei bilancieri
b) incremento del valore del rapporto di compressione (da 8,4:1 a 8,8:1)
c) aumento della potenza massima (da 75 cv a 4500 giri/minuto a 80 cv a 4700 giri/minuto)
d) modifiche all'impianto frenante (secondo alcune fonti la superficie franante passa da 1400 a 1700 cm², secondo altre fonti invece essa era già di 1700 cm² nella prima serie e le modifiche sono quindi marginali)
e) adozione di nuovi paraurti in acciaio (più bombati e senza rostri e senza inserti in gomma), aggiunta di “codine” nella parte posteriore della carrozzeria, aggiunta di un profilo cromato sotto le portiere, spostamento della targa anteriore (ora in posizione centrale, in basso).
f) lunghezza maggiore di 1 cm (cm 429 invece di cm 428)
g) altezza inferiore di 4 cm (cm 136 invece di cm 140)
h) all'interno: nuovo cruscotto con una strumentazione a due strumenti circolari, con contagiri (scompare l'orologio).
i) aumento di 50 kg del peso (a vuoto, in ordine di marcia, da kg 1070 a kg 1120)
j) leggero incremento della velocità massima (da 160 a 162 km/h, in IV marcia)
Coupé terza serie B20
- Periodo di produzione: approssimativamente, dal marzo 1953 al dicembre 1953
- Modelli:
- tipo B20, coupé 2 porte, 2 posti ( 2 di fortuna) con guida a destra
- Motore: tipo B20
- Numerazione progressiva:
- tipo B20: da 2232 a 2951
- Unità prodotte:
- tipo B20: 720
- Caratteristiche principali:
motore: anteriore a 6 cilindri a V di 2451,31 cm³, potenza 118 cv a 5.000 giri, valvole in testa; carrozzeria: coupé 2 porte, 2 posti (più 2 “di fortuna”, per brevi tragitti), scocca portante, sospensioni anteriore e posteriore a ruote indipendenti;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 266, lunghezza cm 437, larghezza cm 155, peso in ordine di marcia, rifornita, kg 1170 circa;velocità max: km/h 185
Alla fine del 1952, la seconda serie B20 con motore due litri cessa di essere prodotta e di lì a qualche mese, nella primavera del 1953, esce la sostituta: si tratta della terza serie, quella che secondo molti è la più classica, la più veloce (e forse, tutto sommato, la migliore) tra tutte le B20, la prima da 2 litri e mezzo (2451,31 cm³). Potente (118 cv) e veloce (185 km/h) questa serie, che mantiene lo schema a quattro ruote indipendenti, viene esposta per la prima volta al Salone di Torino di aprile e si differenzia esteticamente dalle precedenti soprattutto nella “coda” che assume un aspetto assolutamente tondeggiante molto armonioso, grazie alla scomparsa delle “codine” ed anche al coperchio del bagagliaio che assume una forma lievemente arrotondata. Il frontale appare a sua volta modificato, sia nella fanaleria (qui con cornici “normali”, senza cioè la caratteristica “palpebra”) sia nella mascherina (che, tra l'altro, ora è priva del tappo-foro per l'avviamento d'emergenza a manovella). Leggermente incrementate le dimensioni esterne (la lunghezza passa da cm 429 a cm 437, la larghezza da cm 154 a cm 155) ed il peso (50 kg in più). Come si può constatare consultando l'apposito capitolo, questa nuova “2 litri e mezzo” sarà per anni protagonista nelle corse per vetture Gran Turismo, dove se la vedrà con le rivali Alfa Romeo 1900 (le coupé Sprint e Supersprint ma anche la berlina Turismo Internazionale) e Fiat 8V (particolarmente nella versione Zagato).
Dal punto di vista meccanico, le variazioni rispetto alla serie precedente sono innumerevoli e, per fare qualche esempio, vanno dalla riduzione del valore del rapporto di compressione ad un nuovo profilo dell'asse a camme, dalla adozione di un nuovo carburatore a nuove fusioni del blocco motore e delle testate.
Questo il dettaglio delle principali variazioni tra la seconda e la terza serie:
a) incremento del valore dell'alesaggio dei cilindri (da mm 72,00 a mm 78,00)
b) incremento del valore della corsa dei cilindri (da mm 81,50 a mm 85,50)
c) aumento della cilindrata (da 1990,97 cm³ a 2451,31 cm³)
d) diminuzione del rapporto di compressione (da 8,80:1 a circa 8,00:1)
e) aumento potenza massima (cv 118 a 5000 giri/minuto anziché 80 cv a 4700 giri/minuto)
f) aumento del regime massimo di rotazione del motore (da 5000 giri/minuto a 5300 giri/minuto)
g) incremento del valore di coppia massima (da 14 kgm a 3500 giri/minuto a 18,5 kgm a3000-4000 giri/minuto)
h) nuovo profilo dell'albero a camme, con variazione dei dati di messa in fase della distribuzione
i) nuove le fusioni del blocco motore e delle testate
j) adozione di un nuovo carburatore (Weber 40 DCF 5) invece dei due (Weber 32 DR 7 SP) montati in precedenza
k) diversi valori di regolazione dell'anticipo di accensione
l) nuova dinamo con regolatore staccato
m) variazione (allungamento) del rapporto al ponte (da 9/40, ovvero 4,444:1 a 9/38, ovvero 4,222:1)
n) innalzamento del valore di velocità massima, da 162 a 185 km/orari, in IV marcia
o) innalzamento delle velocità massime nelle varie marce: I=da 48 a 53 km/h; II=da 75 a 85 km/h; III=da 110 a 125 km/h; Retromarcia=da 38 a 42 km/h
p) innalzamento del valore della pendenza massima superabile in I marcia, da 40% a 50%
q) innalzamento dei valori delle pendenze massime superabili nelle varie marce: in II=da 25% a 29%; in III=da 15% a 17%; in IV da 8,5% a 10%; in RM=da 45% a 60%
r) aumento della capacità del serbatoio del carburante, da litri 60 a litri 78
s) aumento del consumo (norme CUNA), da litri 11,5 a litri 12,7 ogni 100 km, cioè da 8,70 a 7,87 km/litro
t) carrozzeria modificata: scomparsa delle “pinne” di coda, coperchio bagagliaio di forma più arrotondata, lunotto arrotondato ed ampliato, fanaleria anteriore modificata (scompaiono le palpebre) mascherina anteriore modificata (ora priva del tappo-foro manovella), paraurti posteriori più avvolgenti, lamierati rivisitati per renderli più idonei alla produzione in serie
u) interni quasi identici (volante ora regolabile di circa 6 cm) con comandi e strumentazione non modificati
v) incremento di 8 cm della lunghezza della vettura (cm 437 invece di 429)
w) incremento di 1 cm della larghezza della vettura (cm 155 invece di 154)
x) aumento di 50 kg del peso (a vuoto, in ordine di marcia, da kg 1120 a kg 1170)
y) diversi valori di pressione di gonfiaggio degli pneumatici
z) portata vettura: il valore “ufficiale” della portata è invariata (2 persone 50 kg di bagaglio) ma di fatto (lo si legge anche sul libretto ufficiale d'uso e manutenzione consegnato assieme alla vettura) è specificatamente prevista la sistemazione di fortuna – per brevi tragitti - di 2 persone da alloggiarsi nell'angusto vano che si trova alle spalle del divano anteriore.
aa) aumento della potenza fiscale in Italia, da 23 a 26 CV
Coupé quarta serie B20-B20S
- Periodo di produzione: approssimativamente, dall'inizio del 1954 al dicembre 1955
- Modelli:
- tipo B20, coupé 2 porte, 2 posti ( 2 di fortuna) con guida a destra
- tipo B20S, coupé 2 porte, 2 posti ( 2 di fortuna) con guida a sinistra
- Motore: tipo B20
- Numerazione progressiva:
- tipo B20: da 2952 a 3696
- tipo B20S: da 1001 a 1255
- Unità prodotte:
- tipo B20: 745
- tipo B20S: 255
- totale: 1.000
- Caratteristiche principali:
motore: anteriore a 6 cilindri a V di 2451,31 cm³, potenza 118 cv a 5.000 giri, valvole in testa; carrozzeria: coupé 2 porte, 2 posti (più 2 “di fortuna”, per brevi tragitti), scocca portante, sospensioni anteriore a ruote indipendenti, sospensioni posteriori a ruote semi-indipendenti sistema De Dion,trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 265, lunghezza cm 437, larghezza cm 155, peso in ordine di marcia, rifornita, kg 1220 circa;velocità max: km/h 185
Dopo 720 esemplari di “terza serie”, ecco apparire la “quarta serie”, che viene esposta al pubblico al Salone di Torino dell'aprile 1954 assieme alla nuova berlina B12 e che, come quest'ultima, è caratterizzata dalla adozione del retrotreno tipo “De Dion” a ruote semi-indipendenti. A partire da questa serie, anche la B20 può essere fornita con la guida a sinistra. Oltre ad alcune migliorie al motore (bronzine e lubrificazione in particolare) ed un nuovo carburatore, la nuova serie presenta i vetri che, analogamente a quelli della berlina B12, sono “polarizzati” (cioè colorati), un nuovo volante (nero, identico a quello della B12) e una pomelleria nera (anziché bianco-crema). Viene anche montata una luce posteriore di retromarcia ed il lavavetro. I terminali dei tubi di scarico sono ora cromati. Il peso della vettura subisce un nuovo incremento di una cinquantina di chilogrammi.
In corso di produzione, dal gennaio 1955, vengono montati – in luogo dei Veglia di color grigio - nuovi strumenti Jaeger neri comprendenti anche l'orologio, il termometro dell'acqua e due nuove spie (insufficiente pressione dell'olio e starter/freno a mano inseriti).
Pare che alcune “quarta serie” siano state costruite da Maggiora e da Bertone, carrozzieri ai quali Pininfarina avrebbe demandato la costruzione perché troppo impegnato.
A partire dalla questa serie, cioè dal 1954/55, iniziano ad essere offerti, da parte di specialisti esterni, parecchi accessori di intonazione sportiva, quali: cambio a cloche e volante (Nardi), ruote a raggi (Borrani), scarico speciale (Abarth), collettore speciale (Nardi) con due carburatori. Gli accessori forniti a pagamento dalla Casa sono l'autoradio e (stando ad alcune fonti), la selleria in pelle.
Questo il dettaglio delle differenze che contraddistinguono la quarta serie dalla precedente:
a) supporti di banco e di biella a guscio sottile in acciaio con riporto in rame-piombo-indio (anziché in metallo bianco).
b) migliorie alla lubrificazione, con pompa olio maggiorata e nuovo filtro (riposizionato onde migliorarne l'accessibilità); aggiunta la spia insufficiente pressione sulla strumentazione.
c) adozione di un nuovo carburatore, tipo Weber 40 DCZ5 (anziché Weber 40 DCF5).
d) batteria da 50 Ah (invece che da 48 Ah).
e) sospensioni posteriori secondo lo schema De-Dion a ruote semi-indipendenti (anziché a ruote indipendenti).
f) ammortizzatori posteriori idraulici telescopici (anziché a pistone).
g) rapporto al ponte leggermente accorciato (11/47=4,273 invece del precedente 9/38=4,222).
h) passo ridotto di 1 cm (da cm 266 a cm 265).
i) leggermente ridotta la capacità del serbatoio carburante (da 78 a 75 litri).
j) peso aumentato di 50 kg (da 1.100 a 1.150 a vuoto e da 1.170 a 1.220 in ordine di marcia, rifornita).
k) adozione di vetri polarizzati verdi.
l) adozione dello spruzzatore lavavetro.
m) adozione di un fanalino di retromarcia (montato posteriormente, al centro).
n) nuove maniglie delle porte (ora “a bottone”).
o) terminali di scarico cromati.
p) plancia modificata, con adozione di un nuovo volante nero a due razze e di pomelli di colore nero (anziché bianco-crema).
q) aggiunta di due “spie” alla strumentazione (insufficiente pressione olio e starter - o freno a mano - inserito).
r) nuovo sistema di apertura del coperchio del bagagliaio, mediante rotazione di una delle due luci targa.
s) nuove diverse colorazioni della tappezzeria.
Coupé quinta serie B20-B20S
- Periodo di produzione: approssimativamente, dal 1956 inoltrato al marzo 1957
- Modelli:
- tipo B20, coupé 2 porte, 2 posti ( 2 di fortuna) con guida a destra
- tipo B20S, coupé 2 porte, 2 posti ( 2 di fortuna) con guida a sinistra
- Motore: tipo B20
- Numerazione progressiva:
- tipo B20: da 3697 a 3816
- tipo B20S: da 1256 a 1435
- Unità prodotte:
- tipo B20: 120
- tipo B20S: 180
- totale: 300
- Caratteristiche principali:
motore: anteriore a 6 cilindri a V di 2451,31 cm³, potenza 110 cv a 5.000 giri, valvole in testa; carrozzeria: coupé 2 porte, 2 posti (più 2 “di fortuna”, per brevi tragitti), scocca portante, sospensioni anteriore a ruote indipendenti, sospensioni posteriori a ruote semi-indipendenti sistema De Dion,trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 265, lunghezza cm 437, larghezza cm 155, peso in ordine di marcia, rifornita, kg 1280 circa;velocità max: km/h 176
Assolutamente in linea con le direttive della nuova proprietà (Pesenti) e della nuova dirigenza tecnica (Fessia) che mostrano entrambe scarso entusiasmo per le macchine troppo veloci e non amano vedere vetture Lancia in competizione, la nuova serie di Aurelia B20 (e siamo alla quinta serie) non può che abbandonare il carattere sportivo ed assumere quello di una più pacifica gran turismo, sia pur sempre ad elevate prestazioni.
Il parto di questa nuova serie è piuttosto laborioso, al punto che la produzione praticamente si arresta - tra la fine del 1955 ed i primi mesi del 1956 – per circa un semestre. Ma eccoci ai dati ed alle novità. La potenza e la coppia vengono ridotte (da 118 a 110 cv la prima, da 18,5 a 17,2 kgm la seconda) e le prestazioni calano (la velocità massima, per esempio, scende da 185 a 176 km/h). I tecnici Lancia tentano anche (pare con relativo successo) di porre rimedio alla endemica scarsa efficienza dei freni dell'Aurelia e montano tamburi dei freni di più ampie dimensioni (che costringono ad adottare cerchi ruota diversi con grandi calotte-copriruota). Altre differenze: abbandono dei vetri azzurrati, ingrandimento del lunotto, aggiunta di un profilo cromato mediano al cofano motore, colorazione bicolore del cruscotto (solo per alcune tinte di carrozzeria), nuovo volante (tipo Nardi), montaggio di una cappelliera in materiale plastico anziché in panno, modifica della piccola panca retrostante i sedili anteriori onde rendere meno disagiata la sistemazione (anche se comunque sacrificata) di eventuali passeggeri, ed altre ancora.
La quinta serie B20 è disponibile, di norma, con guida a sinistra: in casa Lancia però non si vogliono scontentare quei pur pochi clienti che ancora prediligono (se vogliamo un po' nostalgicamente) la guida a destra, per cui ancora è prevista la fornitura di vetture con questo posizionamento del volante.
Questo il dettaglio delle differenze che contraddistinguono la quinta serie dalla precedente:
- depotenziamento del motore, da 118 a 110 cv (sempre al regime di 5.000 giri/minuto).
- diminuzione della coppia massima, a 17,2 kgm (in precedenza 18,5 kgm).
- nuove canne cilindri in ghisa (riportate) inamovibili (anziché in ghisa riportate).
- nuovo profilo dell'albero a camme, con diversi valori di messa in fase della distribuzione.
- nuove candele AC 45 XI oppure Champion N5 oppure Champion NA8 (in luogo delle precedenti Marelli CW225B o Champion NE-10).
- nuova bobina Marelli B200A (anziché Marelli B5).
- nuovi giunti elastici alla trasmissione del tipo Gibo (due alle estremità, con funzioni di giunti cardanici e di scorrimento, ed uno centrale, tutti elastici ad anello e muniti di centratore) anziché quelli a stella, a settori in gomma, montati precedentemente.
- nuova frizione (tipo Fichtel & Sachs a comando esterno idraulico) con maggiore superficie di attrito (la corsa del pedale è ora di cm 20-25 invece di cm 15-20).
- cambio profondamente modificato: nuova scatola cambio scomponibile, quarta in presa diretta (anziché surmoltiplicata) e rapporti altre marce variati, sincronizzatori di maggiori dimensioni, alberi e cuscinetti irrobustiti, posizione marce “unificata” (vale a dire uniformata a quella adottata da tutte le altre grandi Case automobilistiche).
- coppia conica al ponte ora di tipo ipoide e con rapporto allungato (anche a seguito dei nuovi rapporti al cambio) e portato a 11/41=3,727:1 (precedente 11/47=4,273:1).
- diffusi miglioramenti all'impianto frenante: ceppi freni anteriori resi avvolgenti, irrobustimento dei dischi di sostegno, adozione di tamburi in lega d'alluminio con fascia interna in ghisa riportata, aumento larghezza ceppi freni anteriori da cm 7 a cm 7,5, superficie totale effettivamente frenante portata da 1700 a 1760 cm².
- variazione dei dati di regolazione della convergenza delle ruote anteriori.
- adozione di nuovi dischi ruota (resasi necessaria dalla maggiore dimensione del gruppo freni anteriore).
- incremento del peso della vettura di circa 60 kg, causata dal nuovo cambio (circa 40 kg in più), dalle modifiche al motore (circa 10 kg in più) e per il molto materiale fonoassorbente impiegato; nel complesso si passa da 1.220 a 1.280 kg) vettura in ordine di marcia, rifornita).
- riduzione delle prestazioni velocistiche, con la velocità massima in quarta marcia che scende da 185 a 176 km/h.
- riduzione della capacità di superamento pendenze (in I marcia si scende dal 50% al 37%).
- diversi valori di pressione di gonfiaggio degli pneumatici.
- abbandono dei vetri colorati.
- lieve ingrandimento del lunotto.
- nuovi profili cromati (anziché in alluminio) agli sgocciolatoi delle portiere.
- aggiunta di un profilo cromato mediano al cofano del motore.
- nuovo volante con corona in legno (alcune fonti parlano di "finto legno") e tre razze in alluminio.
- nuovo comando dell'avviamento (ora con la medesima chiave dell'inserimento accensione).
- miglioramento all'impianto di riscaldamento dell'abitacolo (ora con doppia regolazione).
- cruscotto con colorazione bicolore ed inserto di un profilo cromato.
- nuovi sedili anteriori di conformazione anatomica ed aventi gli schienali che, inclinandosi, si spostano automaticamente verso il centro per agevolare l'accesso ai posti posteriori di fortuna.
- panchetta posteriore modificata per una migliore sistemazione, sia pur di fortuna, di eventuali passeggeri.
- cappelliera e rivestimento padiglione in materiale plastico anziché in panno.
- aggiunta di inserti in finta pelle nelle parti più soggette ad usura della tappezzeria.
- nuove tasche-borse laterali (interne alle portiere).
- ridotta la gamma dei colori disponibili.
Coupé sesta serie B20-B20S
- Periodo di produzione: dall'aprile del 1957 al 7 novembre 1958
- Modelli:
- tipo B20, coupé 2 porte, 2 posti ( 2 di fortuna) con guida a destra
- tipo B20S, coupé 2 porte, 2 posti ( 2 di fortuna) con guida a sinistra
- Motore: tipo B20
- Numerazione progressiva:
- tipo B20: da 3817 a 4011
- tipo B20S: da 1436 a 1860
- Unità prodotte:
- tipo B20: 195
- tipo B20S: 425
- totale: 620
- Caratteristiche principali:
motore: anteriore a 6 cilindri a V di 2451,31 cm³, potenza 112 cv a 5.000 giri (118 cv se misurata secondo le norme SAE), valvole in testa; carrozzeria: coupé 2 porte, 2 posti (più 2 “di fortuna”, per brevi tragitti), scocca portante, sospensioni anteriore a ruote indipendenti, sospensioni posteriori a ruote semi-indipendenti sistema De Dion,trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 265, lunghezza cm 437, larghezza cm 155, peso in ordine di marcia, rifornita, kg 1310 circa;velocità max: km/h 180
Siamo giunti al 1957. Ormai le sorti dell'Aurelia paiono segnate: la vettura destinata a succederle, la Flaminia, sta per essere immessa sul mercato nella versione berlina ed è lecito attendersi, prima o poi, una sua versione Gran Turismo. La vita della B20 comunque va avanti, anche perché gli ordini non mancano. L'ultima serie di questo glorioso modello nasce dunque nella primavera del 1957: oltre ad un leggero incremento dei valori di potenza (da 110 a 112 cv) e di coppia (da 17,2 a 17,5 kgm) che innalzano la soglia della velocità massima sino ad oltre 180 km/h, si devono registrare una miriade di piccole migliorie, meccaniche e non, di carattere secondario.
Esteriormente, la sesta serie si riconosce per i deflettori alle portiere (che nelle serie precedenti non esistevano). La produzione della B20 termina nel 1958, anche se le vendite delle scorte proseguono sino alla metà del 1959, sia pure in quantità esigue. L'ultima B20 lascia la fabbrica il 7-11-1958: è una vettura con guida a sinistra (l'ultima B20 con guida a destra era uscita qualche mese prima, il 28 luglio).
Questo il dettaglio delle differenze che contraddistinguono la sesta serie dalla precedente:
a) rapporto di compressione elevato da 8,00:1 a 8,40:1.
b) albero a camme modificato.
c) potenza massima incrementata da 110 a 112 cv (sempre a 5000 giri/minuto).
d) coppia massima incrementata da 17,2 kgm a 17,5 kgm (sempre a 3500 giri/minuto).
e) adozione di un nuovo carburatore, Weber 40DCL5 in luogo del Weber 40DCZ5.
f) lieve variazione del rapporto al ponte, portato a 13/48=3,692:1 (precedente: 11/41=3,727:1).
g) nuova taratura delle sospensioni.
h) peso aumentato di circa 30 kg (da 1.280 a 1.310 in ordine di marcia, rifornita).
i) incremento della velocità massima, da 176 a 180 km/orari.
j) lieve incremento della pendenza massima superabile in I marcia, che sale dal 37% al 38%.
k) applicazione di deflettori ai vetri dei finestrini anteriori.
l) nuovi dischi copriruota, satinati..
m) montaggio del gancio di traino anteriore.
n) corona del volante ora (sicuramente) in legno pregiato.
Voci correlate
- Lancia (azienda)
- Lancia Aurelia
- Lancia Aurelia berlina
- Lancia Aurelia berlina/caratteristiche tecniche
- Lancia Aurelia autotelai
- Lancia Aurelia autotelai/caratteristiche tecniche
- Lancia Aurelia B20
- Lancia Aurelia B24
- Lancia Aurelia B24/caratteristiche tecniche
- Lancia Aurelia/risultati sportivi




